L’Arrivo a Tokyo

Giovedì 22 maggio 2008

Appena sbarcati dall’aereo seguiamo le indicazioni verso l’uscita, l’aeroporto è molto silenzioso ed ordinato e le direzioni sono indicate anche in inglese. Arriviamo in una grande sala dove gli addetti all’immigrazione ritirano i moduli consegnateci (e compilati) sull’aereo, controllano i passaporti e procedono a schedare i visitatori registrando elettronicamente i dati biometrici (impronte e retina). La fila scorre velocemente e presto ci ritroviamo ad attendere il nostro bagaglio… lo carichiamo su un carrello e procediamo verso l’uscita. Sono da poco passate le 10 del mattino e la sala degli arrivi è semivuota. C’è un’atmosfera di grande tranquillità e tutto sembra procedere ad un ritmo molto lento.

Ci avviciniamo al banco dei Limousine Bus ed acquistiamo due biglietti con destinazione Keio Plaza Hotel a Shinjuku (3000¥ a testa). A dispetto dell’altisonante nome, il servizio consiste in una semplice corsa su un autobus privato, dall’aeroporto di Narita al centro di Tokyo, per la durata di un’ora e mezza circa. Il vantaggio è che non ci sono cambi da fare e l’autobus serve i principali hotels della capitale, ed il Keio Plaza è uno di questi.

Aeroporto di Narita

Aspettiamo la mezz’ora che ci separa dalla partenza nella hall degli arrivi internazionali, curiosando tra i chioschi zeppi di colorate riviste, manga e cibi inscatolati… acquisto una copia di Weekly Jump ed un Onigiri (polpetta di riso avvolta nel Nori) per il viaggio.

L’autobus arancione è semivuoto, gli addetti caricano le nostre valige, mentre noi ne approfittiamo per sederci subito dietro l’autista per poter guardare direttamente la strada e fare qualche ripresa con la telecamera… si parte!

Davanti a noi si dipanano i primi scorci del Giappone, l’autostrada taglia la campagna costellata dalle risaie, il cielo è azzurro e fa un po’ caldo… cerchiamo di combattere con il sonno, ma la curiosità soccombe di fronte alla stanchezza è dormiamo per gran parte del viaggio. Ci svegliamo nei pressi della Baia di Tokyo, poco prima di imboccare il Rainbow Bridge ed in un batter d’occhio ci ritroviamo in città. 

Baia di TokyoTutto sembra finto, di plastica, come trovarsi ad ammirare un grande diorama con modellini di palazzi e trenini… ti aspetti di veder spuntare da un momento all’altro un gigantesco mostro radioattivo pronto a schiacciare e distruggere tutto. Enormi strutture futuristiche si alternano a più anonimi palazzi puliti e simmetrici, la rossa Torre di Tokyo sembra quasi soffocare lì in mezzo, eppure è più alta della sua gemella parigina…

L’autobus prosegue la sua corsa nel traffico della città, percorre sopraelevate, gallerie e tornanti fino ad arrivare nel quartiere di ShinJuku, passiamo di fronte all’immensa stazione… centinaia di giapponesi percorrono rapidamente gli incorci, un’immagine così classica da sembrare finta, come se di fronte a noi ci fosse uno schermo televisivo e non un parabrezza.

Keio Plaza HotelQualche minuto dopo arriva la nostra fermata, il led ed una vocina registrata ci avverte che siamo arrivati… un facchino ci viene incontro, ritira il nostro bagaglio e ci accompagna al check-in. L’hotel è immenso, la hall enorme e luminosa… storditi da tanto lusso ci avviciniamo timidamente al banco, sperando che abbiano ricevuto la nostra prenotazione. Controllati i nostri dati, ci consegnano due tessere elettroniche ed una gentile ragazza carica i nostri bagali su un carrello invitandoci a seguirla… destinazione 28° piano!

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